Il film “Laghat – Il cavallo normalmente diverso” ha debuttato in anteprima al Festival del Cinema di Torino mercoledì 26 novembre, accogliendo il pubblico con una storia intensa, autentica e profondamente emotiva.

Andrea, detto Capoccione, è un ragazzo segnato dal dolore per la perdita della madre. Ha sepolto il suo talento da fantino dietro il lavoro quotidiano di rigattiere insieme al padre e al fratello, rinunciando ai sogni che un tempo lo avevano reso vivo. Tutto cambia quando ritrova il suo vecchio allenatore e, lentamente, riscopre la passione per i cavalli e per la competizione. La svolta arriva con l’incontro con Laghat, un cavallo cieco da un occhio a causa di una micosi, con cui nasce un legame profondo e speciale.

Accanto a lui compare Giulia, groomer e amante dei cavalli, con cui Andrea condivide nuovi sogni e nuove speranze. Ma i due dovranno fare i conti con una realtà dura e con l’egoismo di un padre manipolatore, deciso a trattenere Andrea nella loro fragile e oscura attività di famiglia. A un certo punto, più che la vittoria, diventerà fondamentale proteggere Laghat, ormai vicino alla pensione.

Il film, tratto dal libro “Laghat, il cavallo normalmente diverso”, è diretto da Michael Zampino e prodotto da Alba Produzioni e Videa. Nei ruoli principali troviamo Lorenzo Guidi nel ruolo di Andrea, Carlotta Antonelli nel ruolo di Giulia, e Edoardo Pesce nel ruolo del padre.

“Laghat” è un coming of age a due voci: quella del ragazzo che deve sconfiggere gli spettri del passato e liberarsi da una famiglia che lo soffoca, e quella del cavallo, che nonostante la sua menomazione trova una nuova possibilità grazie all’amore e alla cura.

Una storia vera e commovente, ma mai edulcorata: Zampino evita l’agiografia e mostra l’altro lato della vittoria, fatto di sacrifici nascosti, scelte difficili e del coraggio di emanciparsi. È il racconto di un ragazzo che cresce imparando a credere di nuovo in sé stesso… e di un cavallo “normalmente diverso” che dimostra che anche ciò che appare fragile può rivelarsi straordinario.